Netta flessione nel primo semestre 2005: -18%. Al Lazio la media più alta degli spettatori nelle sale cinematograficheEdoardo Semmola
Tra il 2000 e il 2004 – dati Cinetel e Siae dell’ottobre 2005 – sono usciti di media 6mila film a stagione di cui tra i 392 (nel 2004) e i 435 (nel 2000) di prima uscita. L’incasso totale lordo è andato ad aumentare: dai 545800700 euro dell’anno 2000 ai 660522945 del 2004. In tutto questo periodo la percentuale di incassi realizzati dai film di prima uscita sul totale si è aggirato sull’83%.
D’altra parte anche il numero di biglietti venduti è in netto calo. Sempre fra il 2000 e il 2004 in Italia settentrionale si è visto scendere il gradimento dell’intrattenimento cinematografico da 42.139 utenti a 37.844, ovvero il 10.19% in meno. La discesa arriva al -11.05% nelle regioni centrali, a -18.81 al Meridione e al -14.15 nelle isole. La media italiana dice -12.15%. Chi ha subito il colpo più duro è stata la Campania che ha visto il 26.17% di spettatori in meno in 4 anni. Seguita dalla Toscana con un -23.30 e dall’Abruzzo con un -22.44. L’unica regione che invece riesce a difendersi è il Lazio con un -3.58% di biglietti staccati. Se da un lato diminuiscono i biglietti strappati al botteghino, dall’altro sono aumentati gli schermi. Nel 2000 erano 5020 e nel 2004 sono diventati 5415, in crescendo dal 2000 al 2001 con una piccola flessione dello 0.97% nell’ultimo anno. L’aumento di schermi in 4 anni è dell’8% circa. Comparando il lieve aumento degli incassi con il forte incremento delle sale, il rapporto – la suddivisione di pubblico per sala – porta a considerazioni preoccupanti per il futuro del mercato del consumo cinematografico.
Ma anche per le sale stesse. Che chiudono, soprattutto le monosale, soprattutto nei centri storici. Dove è più “naturale” e stupisce meno, pur continuando a stupire. No, chiudono o comunque sono fortemente a rischio anche i multiplex e le multisala. Come l’Hollywood Plaza a Sinalunga, nella provincia senese. Di cui ancora si ignora il futuro. Ma anche al nord, nella florida Milano: il Nexus a Cortefranca, periferia milanese, da mesi ormai apre e chiude a mo’ di pendolo, senza alcuna prospettiva di riapertura stabile, o il Movie Magic Park a Muggiò, sempre nel milanese, con i suoi 15 schermi. Tutte attività partite a spron battuto ma che dopo l’estate non hanno ancora riaperto definitivamente.
Concentrando lo sguardo sui primi 6 mesi del 2005 notiamo come la flessione delle presenze nelle sale italiane nei primi sei mesi di quest’anno, è più che mai significativa, diremmo addirittura meritevole di un serio allarme: meno 18% rispetto ai dati del 2004, cioè da 52 milioni di spettatori a 42 milioni e 740 mila. Con una punta di meno 34% a maggio, periodo considerato ancora fruttifero: gli ingressi nelle sale sono scesi da 7 a 4.7 milioni. Ma anche con un dato positivo nel mese di marzo: un +9%. La suddivisione percentuale delle presenze premia i multiplex (43.26%), seguiti dalle multisale (37.72%), mentre le monosale ottengono uno striminzito + 19 % di biglietti venduti.
Anche il film considerati sicuri campioni d’incasso hanno faticato non poco. Segnaliamo un paio di esempi significativi: Star Wars Episodio III di George Lucas e Batman Begins di Christopher Nolan hanno incassato decisamente meno di quanto sperassero e pensassero. E questo solo in Italia, perché in altre parti del mondo sono andati molto bene.
Non va meglio negli Stati Uniti dove i guadagni del cinema made in Usa sono diminuiti del 7%. Il calo è dovuto anche all’aumento dei prezzi, particolarmente forte, che ha portato ad una flessione del 10% delle presenze.