Giuseppe Cabras
Era da tanto tempo che desideravo visitare Amsterdam, forse per la mia sete di viaggiare, forse perché c’è l’acqua, ci sono i canali e sembra una città a misura d’uomo, non proprio un posto come Venezia che possa sembrare un quartiere di Cinecittà, un posto dove la gente si sposta in bici e vive in modo più naif di quanto siamo abituati a fare noi. Chissà se sarebbe stato tutto così come me lo immaginavo.
Insomma… Bastava decidersi e partire!
Internet per le prenotazioni fatte all’ultimo momento, compagno di viaggio, aereo KLM da Bologna e via!
Eccoci, si atterra, il sibilo delle gomme sulla pista e dal finestrino si intravede la periferia industrializzata, una selva di costruzioni moderne, vapori e luci, auto che sfrecciano su una statale e un canale che timidamente taglia in due quel che resta di una campagna cannibalizzata. Tutto il mondo è paese…
Un treno ci porta fino in centro, parlo in inglese con una signora con passeggino e bimbi biondi, le chiedo se stiamo veramente andando dove spero io, forse sono emozionato ma non capisco la risposta e mi vergogno a chiedere di nuovo.
Dalla stazione all’albergo è facile, basta prendere un taxi (i tassisti sono tutti rigorosamente turchi e si fermano a parlare tra loro durante la corsa, questo mi ricorda l’ Egitto) e si arriva a destinazione.
Di lì in poi ci si affida alla curiosità, senza tralasciare i waypoint obbligatori come il Van Gogh Museum o il Museo Navale, mia fissazione personale, il Rijksmuseum o ancora il Waterlooplein market che sarebbe il mercatino delle pulci, dove si trova davvero tutto, dai semi di tulipano ai ricambi per auto, basta contrattare. Una curiosità è rappresentata dai musei-atelier dove si può assistere alla lavorazione dei diamanti, oltre che svenarsi per comprarne uno.
Il famoso “quartiere a luci rosse” ci attende dopo una cena in stile thai, le ragazze posano dietro le loro vetrine, illuminate da neon azzurri o rossi che lasciano intravedere alcove tutt’altro che romantiche, più simili a lettini operatori…. quindi passiamo in bicicletta, senza davvero soffermarci; le foto non le faccio, si rischia una denuncia e magari l’arresto o un’ ammenda, e io ho altre cose da fare.
Il museo Van Gogh è grande, moderno, forse bruttino da fuori ma decisamente coinvolgente, una volta che si è all’ interno.
Le opere esposte sono le stesse che vediamo sui libri di storia dell’arte, gli ambienti luminosi e razionali, le audioguide per una volta non sembrano tradotte in italiano da un nepalese.
Una visita la merita certamente il Rijksmuseum, il più grande museo olandese che raccoglie opere di Rembrandt, Vermeer (quello della Ragazza dall’ orecchino di perla, ma non cercatela lì) e Frans Hals.
Ad Amsterdam si gira in bici, costeggiando i canali, scavalcando ponti mobili e sfidando i tram; è divertente e le cose si vedono meglio, si vive, almeno da turisti, più lentamente. In città ci sono numerosi noleggiatori, noi ci affidiamo al più reclamizzato, Mac Bike, non costa molto e i nostri mezzi sono simpatici cancelloni rossi a mio parere impossibili da rubare.
A parte Mac Donald, davvero diffusissimo, ad Amsterdam si mangia in una miriade di modi diversi. Per quanto mi riguarda ho provato, nell’ ordine, una churrascaria argentina, un ristorante thai, ahimè un ristorante italiano di scarsa levatura, un paio di pizzerie pseudo-americane e, solo dopo strenua ricerca, un locale che prometteva cucina olandese! Non ci speravo più… e non era niente male!
Una cosa che balza agli occhi è l’età media della popolazione; sembra di camminare in un campus universitario, sono tutti giovani (forse gli adulti li relegano in periferia), e gli esercizi commerciali sembrano perfettamente calibrati su di loro. Si perde il conto dei coffee shop, dei negozi di abbigliamento ma soprattutto di calzature. Ebbene si, ce ne sono decine, in tutto il centro, tutti uguali, sembrano in franchising, tutti affollatissimi.
La gente è cordiale, se ti fermi con aria interrogativa ad un incrocio arriverà di sicuro qualcuno ad aiutarvi; una notte una ragazza si è affacciata alla finestra per darci indicazioni.
Intanto gironzoliamo lungo i canali, costellati di pittoresche houseboats, passano in continuazione i lunghi motoscafi che portano i turisti in giro per la città, sfrecciamo in sella alle nostre bici sotto le facciate spioventi delle case storiche, costruite in tal modo per permettere di issare le merci fino ai solai direttamente dalle barche, senza colpire le finestre con i carichi pendenti. Un editto di metà del settecento imponeva un limite all’inclinazione delle facciate che in casi estremi rischiavano addirittura di crollare.
Insomma, una città pittoresca e piena di curiosità storiche e culturali, divisa tra passato ed economia, dotata di moderne strutture universitarie affiancate da antichi palazzi e chiese gotiche, frequentata fino a poco tempo fa da tutti coloro che cercavano libertà di costumi ed oggi capitale moderna ed accogliente.
Insomma… Andateci, in aereo, in treno, percorretela in bici, camminateci, divertitevi, mangiate e ballate, fate shopping, scattate foto, conoscete gente, senza preoccuparvi se fa freddo o caldo, se la nebbia avvolge tutto o se una pioggerella finissima vi inzuppa, sarà comunque un’esperienza diversa ed intensa.
INFORMAZIONI UTILI
- L’ Olanda è una monarchia costituzionale. Capitale l’Aia
- Amsterdam, 750,000 abitanti
- Valuta: Euro
- Prefisso internazionale per chiamare in Olanda: 0031
- Prefisso internazionale per chiamare in Italia: 0039
- Prefisso telefonico di zona: 020
- Per informazioni generiche www.amsterdam.info/it
- Per prenotare gli alberghi e viaggi www.hotels.nl, www.expedia.it
- Voli KLM da Milano, Roma, Pisa, Bologna (www.klm.com)
- Noleggio bici www.macbike.nl
- Alta stagione tra luglio e agosto, ma il clima è abbastanza mite tutto l’anno. I tulipani fioriscono tra aprile e maggio
- E’ vietato fotografare le prostitute