Non dimenticare

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“Non dimenticare è l’imperativo etico che ci si pone, perché, quali cittadini italiani siamo tutti parte lesa!”. Sono queste le parole lapidarie che campeggiano sotto una foto dell’agente del Sismi ucciso lo scorso marzo in Iraq dalle truppe statunitensi Nicola Calipari, che in queste ore sta raggiungendo in migliaia il Palazzo del Quirinale. Chiedere verità e giustizia sulla vicenda al Capo dello Stato inviando una semplice cartolina o firmando un appello non è che un semplice atto di impegno civile. Non basta infatti celebrare Nicola Caliperi come eroe di stato e poi dimenticarlo mettendo in ombra quelle che sono le colpe o le verità sugli accadimenti che portarono alla sua morte. “Non basta – come ha dichiarato la vedova Rosa Calipari – chiudere la vicenda apponendo delle lapidi”. In Toscana così come in altre regioni del centro Italia la campagna per far luce sulla vicenda è stata lanciata nei giorni scorsi, e sono ormai migliaia i cittadini che hanno aderito, e che si attendono maggiore chiarezza sui fatti che portarono all’uccisione di Calipari. Un impegno morale dello Stato è quello di acquisire tutta la verità sulla morte dell’agente del Sismi. L’appello di “Riferimenti”, del “Cordinamento nazionale Antimafia” e della “Associazione Impegno civile”, che promuovono l’iniziativa per far luce non solo parzialmente sui fatti della liberazione di Giuliana Sgrena può essere sottoscritto da tutti i cittadini all’indirizzo www.riferimenti.org.