La Flat tax e gli autonomi al centro della campagna del centrodestra

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Matteo Salvini apre la campagna elettorale in Abruzzo e guarda alle Partite Iva

Roma, 24 agosto.Flat Tax, tassa piatta, semplice, al 15%, da estendere ai due milioni di partite iva, che oggi già ce l’hanno, alle imprese, alle famiglie, ovviamente a partire da chi guadagna di meno e fattura di meno, l’azzeramento della Legge Fornero, che manda in pensione un milione di lavoratori e lavoratrici nei prossimi anni e permette alle aziende di assumere lavoratori giovani, più brillanti e più tecnologici e innovativi, la pace fiscale, la rottamazione delle cartelle dell’agenzia delle entrate e la revisione del reddito di cittadinanza”. Così a Giulianova (Teramo) il leader nazionale della Lega Matteo Salvini nel corso della prima delle due visite in Abruzzo, per la campagna elettorale per le politiche, ieri sera a Giulianova (Te). “Molti imprenditori, molti albergatori e ristoratori mi dicono, anche qua in Abruzzo, di non avere manodopera. Sono più di un milione di persone che percepiscono il reddito di cittadinanza. Dare quei soldi alle imprese per creare lavoro. Sono tutte proposte realizzabili in un arco di tempo breve”.  La proposta della Lega è quella di estendere la flat tax ai redditi fino a 100mila euro, applicando un’aliquota agevolata al 15% sulla parte del reddito incrementale rispetto all’anno precedente. Questo sarebbe il punto di partenza per la creazione di una sorta d’imposta unica universale applicata a tutti, persone fisiche e giuridiche, senza limiti di reddito. Ma, mentre Salvini propone un rafforzamento del meccanismo e la sua estensione a tutte le categorie di lavoratori, Forza Italia corregge il tiro, chiedendo un’aliquota più alta, al 23%. Giorgia Meloni però frena su entrambe le ipotesi, limitando la proposta all’estensione della flat tax alle Partite IVA fino a 100.000 euro di fatturato. “La Flat Tax estesa a tutti è contro la costituzione, a detta del centrosinistra:  l’articolo 53 stabilisce che chi più ha più deve contribuire di più. Come ha pensato la Flat Tax  il centrodestra, aiuta i più ricchi”. Così Enrico Letta replica oggi alla proposta del leader leghista: “Quello proposta da Salvini è un intervento che aiuta le fasce più ricche della popolazione e ha un costo sociale enorme perché comporta tagli. Inoltre, se il costo del lavoro è più basso si è più invogliati a dare contratti stabili”. “Le coperture alla nostra politica fiscale, basata sulla Flat tax  con un’aliquota molto bassa, non vengono solo dai tagli, ma dal recupero dell’evasione e dell’elusione, insito nella Flat tax, e soprattutto del meccanismo di crescita che si innesterà. Nell’America di Reagan, al terzo anno di questa politica le entrate dello Stato erano cresciute del 30%, all’ottavo anno erano raddoppiate. Naturalmente siamo persone responsabili, attente ai bilanci pubblici e ai vincoli europei. Da imprenditore, afferma Silvio Berlusconi in una intervista al “Riformista”, sono abituato da tutta la vita a fare i conti con le risorse davvero disponibili. Non abbiamo promesso di fare il giorno dopo le elezioni tutto quello che è nel nostro programma. Questa sarebbe demagogia e populismo, che davvero non ci appartengono. Procederemo per gradi, man mano che la crescita innescherà un processo virtuoso che farà bene a tutti, famiglie, imprese, occupazione, entrate dello Stato. Nei cinque anni, ma io spero anche prima, avremo realizzato una vera rivoluzione”.  “La destra insiste con la propaganda sulla flat tax che non solo e’ incostituzionale, come ha ricordato anche oggi il segretario Letta, ma aiuta chiaramente chi non assume e chi non crea posti di lavoro. Risponde a stretto giro  a Silvio Berlusconi e a Matteo Salvini Francesco Boccia, deputato Pd e responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale: “La versione di cui parlano Salvini e Berlusconi che riguarda imprese e studi professionali ha una caratteristica chiara: zero dipendenti. Se questo e’ il modello di impresa che vuole la destra dobbiamo preoccuparci seriamente: meno tasse a chi non assume e meno tasse ai piu’ ricchi. Il Partito Democratico si batte, invece, per un radicale abbattimento di tutte le tasse sul lavoro fino a garantire una mensilità in piu’ all’anno ai lavoratori dipendenti e per un premio fiscale alle imprese che hanno dipendenti a tempo indeterminato”.