Ad Otranto il Festival dei Giornalisti del Mediterraneo

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Come da tradizione il Festival dei Giornalisti del Mediterraneo chiude il cartellone dei grandi eventi estivi pugliesi, anticipando i temi caldi dell’autunno quest’anno legati inesorabilmente all’impennata dei costi dell’energia. Se ne parlerà questa sera all’apertura della 14ma edizione ad Otranto, in largo Porta Alfonsina, dove si parlerà anche di turismo sostenibile. Il festival torna fino al 10 settembre in quella che è la città dell’accoglienza, del dialogo tra popoli e della conoscenza, come testimonia la sua candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2025. Un festival che si troverà ad affrontare giocoforza il tema della guerra in Ucraina e delle sue conseguenze nefaste sulla politica e sull’economia internazionale. Non sarà però l’unico tema affrontato nei quattro giorni del Festival, che produrrà momenti di confronto anche sui temi che gli sono più congeniali: l’accoglienza e il dialogo in primis ma anche la crisi energetica, la tutela ambientale e la sostenibilità, le prospettive del turismo, la tutela dei minori. A promuovere come sempre la riflessione sui temi che animano il dibattito internazionale opinionisti, esperti, rappresentanti del mondo delle istituzioni che si confronteranno nei dibattiti e nei workshop in programma nei primi tre giorni del Festival. Previsto un approfondimento sul turismo, asset strategico del Paese che rappresenta il 5% del PIL e il 6 % dell’occupazione, che si avverte la necessità di declinare in una logica di maggiore sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Al panel dedicato prenderà parte anche l’assessore al Turismo della Regione Puglia Gianfranco Lopane, che sottolinea: “La Puglia è tra le regioni di punta per le politiche votate alla sostenibilità.

In linea con gli obiettivi nazionali e comunitari, il turismo abbraccia questa attenzione coniugandola con l’autenticità delle meraviglie storiche, con il buon cibo e i paesaggi incontaminati. La qualità delle acque di balneazione – siamo primi in Italia -, accompagna una proposta turistica fatta di cammini, ciclovie, itinerari culturali tra borghi, parchi, gravine e aree rurali. Questo permette di arginare il fenomeno dell’overtourism, di allungare la stagionalità dei flussi, differenziandone la provenienza, e di restituire ai residenti un miglioramento della qualità della vita. Su questo pilastro poggia il nuovo Piano strategico Puglia365 che stiamo riscrivendo in modo condiviso: pulizia e igiene degli spazi, investimenti in infrastrutture e trasporti per arginare l’impatto ambientale, politiche energetiche all’avanguardia, digitalizzazione del sistema dell’accoglienza, formazione e lavoro, supporto alla valorizzazione degli attivatori culturali e dell’inclusione sociale nelle comunità”.La quarta ed ultima giornata, invece sarà dedicata alla consegna dei premi “Caravella del Mediterraneo”, riconoscimento ispirato alla capacità del “Mare Nostrum” di mettere in relazione Oriente e Occidente, popoli e culture, religioni e linguaggi.

I premiati 2022 sono Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede; Andrea Scanzi, “Il Fatto Quotidiano”; Giuseppe Brindisi, conduttore di “Zona Bianca” (Rete4); Gabriella Simoni, inviata di guerra (Tg5); Stefania Battistini, inviata di guerra (Tg1); Renato Piccoli, TgR Puglia; David Puente, vicedirettore di “Open” (La7). Il Festival, che gode della partnership del Comune di Otranto e che dalla prima edizione 2009 ha visto la presenza dei giornalisti delle più importanti testate nazionali e internazionali, nasce da un’idea di Tommaso Forte, giornalista ed event manager che lo organizza in collaborazione con le colleghe Leda Cesari e Rosaria Bianco. Fra le novità di questa edizione la media partnership con Vatican News e Radio Vaticana, che racconteranno l’evento. “Per la difficoltà del periodo che stiamo affrontando, siamo tutti chiamati a dare il nostro contributo, in termini di riflessione come pure con azioni concrete: promuovendo ad esempio la pace tra i popoli in un momento in cui la pace internazionale è messa a rischio. Per questo non poteva che partire da Otranto, dal nostro Festival, un messaggio di pace nei confronti della Turchia, Paese da cui ci divide la Storia ma con il quale ci unisce, appunto, il Mar Mediterraneo. Si tratta di un progetto cui l’organizzazione del Festival sta lavorando da tempo, che coinvolgerà la diplomazia internazionale” afferma Tommaso Forte.