Energia: Berlino punta al rinvio sulla decisone della separazione delle attività di produzione e di rete dei players energetici

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Energia: Berlino punta al rinvio sulla decisone della separazione delle attività di produzione e di rete dei players energetici

A Marzo il Consiglio europeo avvierà il dibattito su politiche energetiche e cambiamento climatico

Energia: Berlino punta al rinvio sulla decisone della separazione delle attività di produzione e di rete dei players energeticiVenuto a presentare al Parlamento europeo le priorità della Presidenza del Consiglio nei settori coperti dalla commissione parlamentare dell’Industria e dell’Energia, il ministro tedesco dell’Economia Michael Glos ha confermato che la politica energetica figura al primo posto nel suo programma di lavoro. Durante la riunione del 8 e 9 marzo, il Consiglio europeo dovrà avviare un dibattito integrato sulla politica energetica e il cambiamento climatico per adottare un piano d’azione basato sulle priorità che avrà scelto, ha spiegato, garantendo che, a tal fine, il pacchetto di proposte della Commissione costituisce una buona base di lavoro.
Il primo obiettivo della Presidenza tedesca è di rafforzare la capacità dell’Unione europea di paralare con voce unica nelle sue relazioni energetiche per migliorare le relazioni con i paesi produttori. “Perchè il Commissario all’Energia e il Presidente del Consiglio non formerebbero una équipe a cui sarebbero attribuiti mandati specifici per lavo rare insieme e rappresentare i nostri interessi energetici nel mon,do”, ha chiesto Michael Glos, sottolineando inoltre la necessità d’intensificare la cooperazione e di negoziare un nuovo accordo di partenariato e di cooperazione con la Russia. L’estensione della Comunità dell’energia alla Norvegia, la Turchia, la Moldavia e l’Ucraina e il trasferimento dei principi del Mercato interno ai paesi vicini costituiscono le altre due priorità di Berlino in materia di relazioni energetiche esterne.
In materia d’integrazione e di funzionamento ottimale del Mercato interno del gas e dell’elettricità, la Presidenza tedesca pone l’accento su tre temi di discussione prioritari. I Ventisette dovranno prima esaminare i modi per stimolare gli investimenti necessari nelle nuove centrali elettriche e il rafforzamento della diversificazione dei fornitori in tutte le regioni dell’Unione europea. “Bisognerebbe dare alle imprese degli incentivi per investire in nuove centrali nelle altre regioni ed anche entrare in concorrenza con gli operatori tradizionali”, ha ritenuto Michael Glos. I Ventisette dovranno discutere inoltre della instaurazione di un sistema di accesso alla rete “semplice e integrato” per gli scambi energetici transfrontalieri, “per far sì che i mercati, che, per la maggior parte, finora sono stati separati in base alla nazionalità, possano crescere insieme”, ha aggiunto. L’ultimo tema della discussione, quello più atteso, sarà quello della separazione (“unbundling”) efficace delle attività di produzione e di rete degli operatori energetici. “Sotto la nostra Presidenza, intendiamo avviare un dibattito su tute le opzioni possibili per rafforzare la separazione”, ha promesso Michael Glos, nascondendo difficilmente le reticenze di Berlino di impegnarsi a favore dell’opzione radicale proposta dalla Commissione della separazione di proprietà (“ownership unbundling”). “Bisogna che tutte le regole esistenti siano pienamente applicate; è necessario esaminare se, e quando ciò è appropriato, dove, la separazione giuridica (“legal unbundling”) è carente. A quel momento si potrà andare avanti. Se necessario, verso un altro sistema”, ha spiegato, garantendo tuttavia che il Consiglio discuterà dei vantaggi e degli inconvenienti delle due opzioni proposte dalla Commissione: quella, più flessibile, di un operatore di sistema indipendente (ISO) che permetterebbe agli operatori di cedere la gestione conservando la proprietà della rete di trasporto, e quella della separazione di proprietà. Per quest’ultima opzione, “ci serve il sostegno dei grandi operatori”, ha avvertito Glos. Alla lettura del progetto di conclusioni del Consiglio Energia del prossimo 15 febbraio, elaborato dalla Presidenza tedesca e che deve essere discusso al Comitato dei Rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l’UE (Coreper) venerdì, si capisce che Berlino intende ritardare una presa di decisione rapida sulla questione. “I ministri dell’Energia riaffermano il loro impegno di garantire, entro i termini, la piena applicazione (…) della legislazione esistente relativa alla liberalizzazione dei mercati del gas e dell’elettricità (…). invitano la Commissione a presentare tutte le modalità per una separazione effettiva delle attività di offerta e di operazioni di rete, che includono lo sviluppo maggiore della legislazione attuale e le proposte della Commissione su un ISO e la separazione di proprietà”, sottolinea il progetto di testo. Il Consiglio europeo di marzo non dovrebbe decidere in modo radicale sul tema.
Infine, la Presidenza tedesca colloca le energie rinnovabili e l’efficienza energetica al centro del suo programma di lavoro. Michael Glos ha sottolineato che oltre al livello di obiettivi da raggiungere per la parte delle fonti rinnovabili nel pacchetto energetico (la Commissione propone 20%), “si tratta di sapere se quest’obiettivo deve essere vincolante o meno, e quel che tale obiettivo significa per ciascun Stato membro considerato individualmente”. In materia di efficienza energetica i Ventisette dovranno “orientarsi verso il potenziale di risparmio di energia di oltre 20% entro il 2020, misurato dalla Commissione”, ha aggiunto, evidenziando tre punti strategici: la performance energetica degli edifici, l’adattamento più rapido dell’etichettatura dei prodotti forti consumatori d’energia e la riduzione degli sprechi d’energia delle apparecchiature in stand-by. Infine, Michael Glos ha garantito che, nelle sue discussioni con gli Stati membri, la Presidenza si orienterà verso l’approccio in due fasi della Commissione, che consiste in un impegno unilaterale dell’Unione europea a ridurre del 20% le sue emissioni di CO2 entro il 2020 e l’intenzione di ridurle del 30% qualora i paesi industrializzati e quelli emergenti s’impegnano a seguirla tramite un accordo internazionale.