Rutelli, D’Alema e il sogno democratico

0
179

Editoriale

“I have a dream”. Una volta esisteva una forza politica che si chiamava Alleanza democratica, che sotto l’input di molti opinion maker, dopo la slavina politica del 1993, provò a rimettere insieme i cocci di un progetto: il “partito democratico”, naufragato , nonostante l’appoggio del “partito di Repubblica” ancor prima di muovere i primi passi elettorali. Oggi, il leader della Margherita Francesco Rutelli, all’epoca tra i promotori del progetto con Adornato, Melandri e Bordon confessa ai giornalisti che lo seguono nel suo tour tra le regioni d’Italia: “Da tanti anni il partito democratico è il mio sogno per la guida del paese”. Francesco Rutelli ribadisce ancora una volta quindi come: “E’ un sogno da costruire con visione e con convinzione , sapendo che deve essere un nuovo inizio e non una continuazione delle vecchie storie politiche del XX secolo, ma raccoglie convinzioni e ideali e rispondere alle domande del XXI secolo”. Ma il Partito democratico sarà un soggetto politico mode rato? No, a detta del presidente dei Ds Massimo D’Alema. Il presidente della Quercia ritiene infatti che ”questo automatismo secondo cui un contenitore neutro dovrebbe determinare uno slittamento moderato dei contenuti” è un automatismo sbagliato. ”Non mi sembra – ha aggiunto D’Alema- intervenendo alla recente convention programmatica dei Ds a Firenze – che la nostra ricerca programmatica abbia varcato questo slittamento moderato e questa ricerca programmatica sia stata costruita tutta in relazione alla prospettiva del Partito democratico. Se noi – conclude D’Alema – non legassimo la candidatura al governo di Romano Prodi e del centrosinistra proprio all’apertura del cantiere del Partito democratico non ci sarebbe l’interesse che c’è, nei confronti del centrosinistra”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here