Per il 2007 nell’Unione Europea previsioni di crescita superiori alle aspettatative

0
420

Nell’Eurogruppo permane una forte preoccupazione per l’instabilità dei cambi

Per il 2007 nell’Unione Europea previsioni di crescita superiori alle aspettatativeLa riunione dell’Eurogruppo di questa settimana si è concentrata sui tassi di cambio, in particolare quello della valuta giapponese, la cui diminuzione rispetto all’Euro preoccupa i ministri delle Finanze della zona euro. Prima della riunione del “G-7 Finanze” del 9 e 10 febbraio a Essen in Germania “possiamo solo constatare che un’instabilità eccessiva dei tassi di cambio frena la crescita”, ha sottolineato il Primo ministro e ministro delle Finanze lussemburghese Jean-Claude Juncker. Le prospettive di crescita per la zona euro si preannunciano migliori quest’anno, dopo risultati migliori del previsto anche nel 2006.
“Abbiamo discusso intensamente sui tassi di cambio, ha ammesso il Presidente dell’Eurogruppo, secondo cui intensamente significa lungamente e lungamente significa che abbiamo analizzato tutti gli aspetti che gravitano attorno al problema dei tassi di cambio e in particolare il cambio Yen-Euro. Va inoltre riaffermato che riteniamo che la ripresa congiunturale in Giapp one debba influire sul tasso di cambio dello yen”. Il messaggio è quindi lo stesso di quello di Singapore nel settembre del 2006, insistendo maggiormente questa volta sulla preoccupazione degli europei riguardo alla sottovalutazione dello yen e l’influenza della sfera politica sulla Banca centrale giapponese. Anch’egli preoccupato da quest’instabilità, Joaquin Almunia è rimasto prudente, spiegando che “i tassi di cambio devono riflettere i dati economici fondamentali”.
Sul piano economico, la situazione attuale resta “molto positiva” e “la crescita economica della zona euro l’anno scorso è stata altrettanto forte di quanto avessimo previsto, a 2,6% e forse meglio”, ha aggiunto il Commissario agli Affari politici e monetari. Per il 2007 “la crescita dovrebbe essere migliore di quanto pensassimo nel novembre 2006”, ha aggiunto, mentre i rischi sembrano ora sotto controllo. Il rallentamento dell’economia americana resta conforme a un “atterraggio sereno” e i prezzi del petrolio “sono diminuiti di un terzo dallo scorso agosto”, ha precisato il Commissario. La Commissione, che anticipa a questo stadio un aumento del PIL del 2,1% per i tredici Stati membri della zona euro l’anno venturo, potrebbe rivedere il dato in aumento nelle sue previsioni provvisorie del 16 febbraio. I prezzi del petrolio restano tuttavia “molto capricciosi, talvolta irrazionali, sicché non possiamo garantire che rimangano allo stesso livello per il resto dell’anno”, ha avvertito Jean-Claude Juncker. Più generalmente, flessibilità, mobilità e adeguamento dei salari in funzione della produttività sono necessari per accrescere la competitività della zona euro. “Non vi è al momento alcun effetto a scoppio ritardato sui salari, ma l’aumento di questi costituisce per noi una preoccupazione”.
La chiusura della procedura per deficit eccessivo contro la Francia e “prossimamente contro la Germania” sono importanti per due motivi, ha dichiarato Joaquin Almunia: ciò significa che le due principali economie della zona euro applicano la disciplina di bilancio del Patto di stabilità e di crescita (PSC) e si tratta “di un grande paso avanti verso l’uso dei cicli espansivi dell’economia per avanzare verso un consolidamento a medio termine delle finanze pubbliche”. Per il ministro delle Finanze francese, Thierry Breton, “è importante per la credibilità della Francia, come membro importante dell’Eurogruppo, dare l’esempio”. Le performance di bilancio della Francia sono in progresso e prevediamo “una diminuzione del deficit a 2% nel 2008”, ha osservato Jean-Claude Juncker, mentre Joaquin Almunia si rallegrava dell’iniziativa di Thierry Breton, che poco prima aveva ribadito l’impegno della Francia “a preservare la disciplina di bilancio”. Si tratta di un segno molto apprezzato in periodo elettorale, ha ammesso Almunia, secondo cui “è importante conoscere gli impegni delle autorità francesi” per proseguire il risanamento del bilancio. Secondo il suo programma di stabilità, Parigi prevede di raggiungere il suo obiettivo a medio termine e ritrovare l’equilibrio nel 2010 (il programma prevede un eccedente di bilancio dello 0,2% e un ritorno del debito sotto 60% del PIL).
In periodo di buona crescita e tenuto conto degli sforzi compiuti finora, gli Stati membri devono concentrarsi sul loro obiettivo e medio termine, ha insistito la Commissione dopo la valutazione di una prima serie di programmi di stabilità o di convergenza . Il programma di lavoro dell’Eurogruppo per i prossimi sei mesi in materia di bilancio verterà sopratutto sul “coordinamento delle politiche di bilancio e su un esame dei progressi compiuti per raggiungere, il più presto possibile, gli obiettivi a medio termine”, ha precisato Jean-Claude Juncker. “L’idea principale consiste nel definire politiche di bilancio appropriate per tutta la zona euro”, e gli obiettivi a medio termine svolgeranno “un ruolo centrale”.