Berlusconi scommette su una vittoria di misura sull’Unione

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Un Sondaggio dell’Istituto Poggi spiega come spostando il 13,4% la Cdl può sconfiggere Veltroni.

Berlusconi scommette su una vittoria di misura sull’Unione“Non credete ai loro sondaggi” ribadisce il premier. Ma a quali credere allora?
Secondo Forza Italia la Cdl vincerà le prossime elezioni e “otterrà una vittoria non di misura ma rilevante, che ci darà la possibilità di governare il Paese con un’ottima maggioranza”.
Ne è più che sicuro il premier Silvio Berlusconi che intervenendo nei giorni scorsi a un convegno a Milano ha ammonito l’uditorio con un imperativo: “Non credete ai sondaggi fatti dal centrosinistra che ci danno perdenti. Quelli veri, fatti scientificamente ci danno al 48% come la sinistra. Un ottimo punto di partenza per il governo in corsa che si trova in un momento economico difficile”. Berlusconi ha poi però precisato che gli elettori “non devono fare come alle Regionali, quando il voto non è stato percepito come importante. Chi è rimasto per pigrizia o delusione a casa questa volta deve sentire l’imperativo categorico di andare a votar”. Berlusconi ha quindi ricordato che “purtroppo dovremo fare una campagna el ettorale senza poter entrare tramite la televisione nelle case dei cittadini e senza poter fare manifesti negli ultimi 45 giorni prima delle elezioni” a causa della legge sulla par condicio “fatta in maniera antidemocratica e liberticida dal centrosinistra”.

Un indagine di Novembre condotta dalla Swg evidenzia ben 7 punti di distacco tra le due coalizioni. Ulivo al 52,5%, la Casa delle libertà al 45,5%. In questo momento il governo nel suo complesso ha un livello di gradimento più alto di Berlusconi: è un classico segnale di difficoltà del leader, un segnale che molti interpretano come punti di debolezza per il premier che però è attentissimo a non perdere consensi.Secondo un altro sondaggio dell’Ipr marketing l’Unione invece con la lista unica dell’Ulivo prenderebbe invece alle prossime politiche più voti, guadagnando una bella fetta di elettorato ancora indeciso. L’Ipr nello scorso mese ha chiesto al suo campione di esprimersi in due diverse maniere. Nella prima considerando per l’Unione una lista dell’Ulivo che comprendesse Idv, Ds e Margherita, la seconda senza listone, con i tre partiti ognuno per conto suo. Ebbene, nel primo caso l’Unione conquista non solo molti indecisi (che scendono dal 30 al 25 per cento e non sono conteggiati nella sommatoria complessiva calcolata su base 100) ma erode anche mezzo punto all’Udc (5 per cento contro 4,5).
La somma dei voti di Idv, Ds e Margherita è superiore a quella della lista dell’Ulivo (36 contro 34,5%), ma l’1,5 per cento che si perde (con l’aggiunta dei voti degli indecisi) resta in famiglia e va a ingrossare le fila di Rifondazione (dal 6 al 7 per cento), dell’alleanza Arcobaleno composta da Pdci e Verdi (da 4,5 a 5,5 per cento) e dell’Udeur (dall’1,2 al 2 per cento). Il dato dei due poli si attesta a un +5,5 in favore dell’Unione (51% a 45,4%) se non c’e’ la lista dell’Ulivo, e a un +7 per cento (52% a 45%) se invece il centrosinistra presenta il listone.

Ma le sorprese dei sondaggisti non sembrano finire. Roma secondo alcuni analisti elettorali può cambiare Sindaco.
In un sondaggio dell’Istituto Poggi & partners su un campione di 1096 cittadini romani dai diciotto anni in su emerge come al momento lo scarto tra il candidato dell’Udc Baccini e il sindaco uscente sarebbe di 100mila voti. Secondo le intenzioni di voto su questo campione emerge come Veltroni si attesterebbe a 55,1% mentre Baccini ad un buon 44,9%.
La sfida quindi sembra davvero interessante, 13,4% di indecisi e un voto di opinione da conquistare per chi si candiderà al Campidoglio. Peccato che questo sondaggio non tenga conto dello sfidante di Baccini. Gianni Alemanno parte in quinta verso una campagna elettorale il prossimo 17 aprile lanciando i comitati per Alemanno Sindaco e accettando la sfida lanciatagli da Fini, molti sostengono che il suo appeal elettorale e il radicamento di An a Roma potrebbe premiare lo sfidante anche nell’ipotesi di una competizione tutta interna alla Cdl.